Esclusiva eSportsActivity.com: l’intervista ad Alessio Cifani (Project manager ESL Italia) protagonista del “behind the scenes” del “Parents Gaming Lab – Il fascino dei videogiochi” in Milano Digital Week
Il weekend Milanese dedicato all’avvento del digitale e seguito dal nostro team di eSportsActivity.com, ha celebrato il successo del “Parents Gaming Lab – Il fascino dei videogiochi”, l’evento di approfondimento rivolto a genitori e insegnanti sulle potenzialità e i rischi legati al medium video ludico, organizzato da Vodafone Italia e Esl Italia al fine di creare un ponte tra le varie generazioni.
Un successo di analisi e dibattiti studiati ed organizzati nei minimi dettagli da Alessio Cifani, “cuore ed anima” di un evento vissuto da protagonista in “seconda base”
Nato per giocare con qualsiasi cosa, parole e idee incluse, il Project manager abruzzese posa per la prima volta le mani su un Commodore 64 a 4 anni e da allora non ha mai smesso di interessarsi a tutto ciò che è tecnologia, gaming ed entertainment, rendendo le sue passioni un vero e proprio lavoro fatto di impegni e responsabilità.
1 – Alessio Cifani, da insegnante a responsabile per ESL del campionato ESL Italia Championship (ESL Vodafone Championship) e dalla Winter Season 2017! Un sogno nel cassetto divenuto realtà, in cosa consiste il tuo lavoro?
Essere Project manager per ESL Italia, vuol dire occuparsi di pianificare, organizzare e supervisionare tutte le attività e le competizioni sia online che offline che ci si prospettano dinanzi. Si tratta di svolgere un lavoro delicato e pieno di responsabilità, a tratti anche stressante che però allo stesso tempo risulta molto appagante: è indescrivibile la soddisfazione che si prova quando, dopo mesi di lavoro, si giunge alla data finale di un evento e finalmente tutto quello progettato prende vita! Il Project manager è un lavoro che richiede grandi dosi di creatività e competenze tecniche. Posso sostenere con certezza che non ci si annoia mai!
2 – La collaborazione tra Vodafone e ESL è iniziata lo scorso autunno, è possibile tracciare un bilancio di questa esperienza e quanto importante è per la categoria esport Italia che le aziende italiane inizino ad investire in tale settore?
La collaborazione tra ESL e Vodafone è iniziata molto tempo prima dello scorso autunno, ma a livello internazionale. In Italia la partnership è arrivata in seguito e più molto più forte, motivo, quest’ultimo che ci ha portato a realizzare un evento educational per portare la game culture al grande pubblico. Avere un partner così forte permette di raggiungere un pubblico più ampio e non costituito solamente da appassionati di esport, dettaglio fondamentale che ti dà una marcia in più e prospettive maggiori di crescita.
Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione del concetto di intrattenimento; l’interesse verso i giochi competitivi cresce in maniera esponenziale, e l’esport consolida sempre più presenze e partecipazioni. Grandi meriti di tali evoluzioni, sono da attribuire a marchi non endemici come Vodafone che decidono di guardare avanti e vivere questa rivoluzione da protagonisti al fianco di ESL
3 – Il “Parents Gaming Lab – Il fascino dei videogiochi” l’hai vissuto sin dai suoi primi battiti da dietro le quinte, tessendo e progettando ogni minimo dettaglio. Quando e come nasce l’idea?
Anche se non in primo piano, l’aspetto educational è sempre presente in quel che facciamo. Sappiamo che ci rivolgiamo da un pubblico giovane che va sempre educato, quindi ci capita spesso di fermarci a chiederci quali possano essere le reazioni a tutto ciò che comunichiamo in merito al nostro lavoro.
Quando ci hanno proposto di partecipare alle attività di Milano Digital Week, sapevamo che avremmo avuto a che fare invece con persone adulte. Da qui l’idea di volerli immedesimare per un giorno, nei panni dei loro ragazzi.
Per loro è stato come tornare a scuola per apprendere nozioni, ma questa volta sui videogiochi. Scegliere le tematiche da affrontare, in un mondo videoludico così ampio, non è stato affatto facile, abbiamo dovuto necessariamente sacrificare tanti argomenti a favore di scalette più lineari, meno complesse con messaggi efficaci e diretti. Non a caso, per aiutarci nei processi di insegnamento, abbiamo deciso optare e inserire prove pratiche dei giochi più popolari miste a nozioni teoriche. È nato così il Parents Gaming Lab.
4 – “Un piccolo passo per la cultura del videogioco in Italia. Mi riempie di orgoglio aver avuto un ruolo in tutto questo. Con queste parole hai descritto la domenica della Milano Digital Week, cosa ti aspetti e quali sono gli obiettivi futuri dell’evento?
È un tema che mi sta molto a cuore: con un passato da insegnante, ho la consapevolezza del fatto che, il primo passo per dare forza al medium videoludico è fare cultura! Abbiamo fatto passi da gigante nel giro di un decennio ma si continua a subire una sorta di sudditanza psicologica nei confronti del cinema e della TV come se il videogioco fosse un medium di serie B. Abbiamo grandi ricercatori italiani che si occupano di game-studios e mi piacerebbe riuscire a riunirli tutti per una tavola rotonda e per una nuova edizione di Parents Gaming Lab. Il videogioco può dare tanto (nel mio caso una carriera!), sono convinto che la paura e la diffidenza nei suoi confronti siano solo frutto di ignoranza. Mi piacerebbe vedere superare i tabù e le percezioni negative di molta gente, ancora di più, mi auspico, che in futuro vengano riconosciuti ai videogiochi, stessi status di rilevanza dispensati ad altre forme di intrattenimento.