Riot Games ha di recente annunciato l’introduzione di nuove misure per contrastare il “win trading” in League of Legends e altre competizioni esport.

Riot Games, a seguito di numerosi tentativi di alterazione di risultati in alcuni suoi eventi esport, ha introdotto annunciato nuove misure atte a contrastare il fenomeno.

Secondo queste rigide e insindacabili misure, tutti i giocatori scoperti a truccare le partite – facendo perdere appositamente la propria squadra – saranno banditi da League of Legends: Wild Rift, la versione mobile di League of Legends.

La società intende muoversi con decisione per contrastare questa pratica, più diffusa ai livelli elevati della classifica, dove sono presenti meno utenti.

BAN – Riot Games parla principalmente di “win trading”, letteralmente un commercio delle vittorie. Si tratta di un sistema per cui due giocatori si mettono in coda insieme in attesa di una partita, in modo da finire in squadre avversarie con il preciso intento di falsare il risultato della partita. Per esempio, facendo perdere appositamente il proprio team.

Il “win trading” sarà passibile di ban permanente in League of Legends: Wild Rift.

MULTE 

“Il win trading è un’offesa passibile di ban”, ha ricordato Riot Games in un comunicato stampa. “Non solo danneggia i giocatori ma influisce anche sull’integrità delle classifiche, quindi agiremo con effetto immediato su diversi account”. Coloro che avranno praticato maggiormente il “win trading” saranno banditi per sempre. Chi ne ha fatto un uso più modesto, invece, sarà sospeso per sette giorni come “avvertimento”, ha spiegato Riot Games. Inoltre a questi utenti saranno rimossi tutti i premi guadagnati durante la prima stagione. In caso di recidiva, il risultato sarà il ban permanente.

VALORANT

Contemporaneamente, Riot Games ha avviato un’indagine interna per verificare se degli ex giocatori professionisti di Counter-Strike: Global Offensive che hanno truccato le partite su cui avevano scommesso siano passati a giocare nei tornei di Valorant, il suo sparatutto a squadre. Secondo quanto riportato da Dexerto, il produttore sta procedendo con interrogazioni a campione per sapere se alcuni giocatori siano a conoscenza di chi abbia truccato le partite di tornei di Counter-Strike, come la competizione nordamericana Mountain Dew League.

Riot Games sta indagando su alcuni ex giocatori di Counter-Strike, ora passati a Valorant: in passato potrebbero aver truccato delle partite.

BLOCCO 

Ciò ha provocato un blocco ai trasferimenti dei giocatori: le organizzazioni non vogliono rischiare di ingaggiare qualcuno che potrebbe poi essere sospeso. Questa situazione però va avanti da mesi e lo scorso settembre, per esempio, Dignitas ha rinunciato a mettere sotto contratto Ryan “Shanks” Ngo. Sebbene la squadra non lo abbia mai detto ufficialmente, voci di corridoio indicano il suo possibile coinvolgimento nell’indagine come il motivo scatenante. In un caso opposto, Ardis “ardiis” Svarenieks è stato prima sospettato e poi scagionato dall’indagine di Riot Games a giugno 2020.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *