Il settore dei giochi elettronici è in costante crescita, in Italia come nel resto del mondo. E adesso proprio nel nostro paese arriva un passo in avanti importante a livello normativo. Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Il futuro degli eSports finisce sul tavolo del mondo politico. È andata in scena di recente, infatti, l’audizione organizzata dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati proprio per mettere mano alla tanto attesa riforma del settore sportivo.
Tra i tanti invitati c’era anche l’OIES, l’Osservatorio Italiano Esports, che ha portato avanti la richiesta di riconoscimento della figura professionale dei Pro Player, ovvero dei giocatori di videogiochi competitivi. E in Italia sono sempre di più coloro che intraprendono questa strada: da Alessandro Stermy Avallone, tra i primi a portare avanti la battaglia dei giochi elettronici in Italia, a Giorgio Pow3r Calandrelli, oppure Terenas e Kenrhen, specializzati in League of Legends, e Lapo Raspanti e Roberto Prampolini, i “Gemelli del Gol” del mondo degli eSports.
Un cambiamento necessario
Un vero e proprio lavoro, che però ancora non viene definito tale. Per questo l’OIES ha chiesto a gran voce la regolamentazione e tutela di questa figura, dal momento che nella normativa italiana manca ancora una definizione chiara. Una lacuna da colmare al più presto, per assecondare la crescita degli eSports tanto a livello di regole e leggi, quanto a livello economico. “Questo settore può essere un’importante risorsa per l’Italia – ha spiegato Luigi Caputo, CEO e Founder dell’Osservatorio Italiano Esports – sia in termini economici che sociali. La presenza di OIES al tavolo della Commissione è stato anche un riconoscimento del nostro incessante impegno degli ultimi tre anni per uno sviluppo sano e inclusivo del settore Esports. La nostra proposta sul lavoro dei Pro Player è ovviamente un primo passo non esaustivo di tutte le lacune di questo mercato”.
Una proposta che viene avvalorata dai dati: stando all’ultima ricerca di Hardcore Gamers e Esports fan in Italia il numero dei giocatori italiani cresce e aumenta sensibilmente anche la quota rosa. Il 42% degli utenti è infatti di sesso femminile, con una percentuale che sale addirittura al 50% nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni. Numeri che non possono passare inosservati neanche tra i banchi della politica, chiamata adesso ad un grande lavoro di riforma. In gioco c’è il futuro degli eSports.